21/11/2024

credito: la cessione del quinto conviene o no

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Tra  le possibili forme di finanziamento ai privati,

quella storicamente più radicata tra i dipendenti, è sicuramente la cessione del quinto, che ha da sempre avuto anche la peculiarità di poter  essere fruibile anche a coloro che hanno avuto qualche disguido sulla regolarità di rimborso di altri finanziamenti.

Nel passato tale forma era spesso onerosa

e consentiva anche agli intermediari del credito caricamenti per provvigioni  molto rilevanti, con tassi molto elevati; con il passare degli anni anche gli istituti  bancari e gli intermediari finanziari di estrazione bancaria sono “scesi in campo”  apprezzandone la limitatissima rischiosità.

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito

ad una vera trasformazione del mercato specifico che ha portato una forte concorrenza tra gli intermediari finanziari che ha consentito ai consumatori di poter ottenere tassi molto più bassi, e quindi di rendere quello che prima era un prodotto di nicchia una valida alternativa al classico prestito personale; a ciò si è aggiunto che anche gli operatori intermediari, mediatori ed agenti in attività finanziaria, hanno dovuto prendere atto della sentenza Lexitor che ha di fatto tagliato  le commissioni di up front legandole anche alla durata del finanziamento con possibilità anche di storno parziale.

Grazie a tali modifiche anche le banche

hanno iniziato ad operare in tale settore con proprie reti che hanno avuto un grosso effetto sul mercato specifico, calmierando di fatto la catena delle remunerazioni, ma creando spesso delle difficoltà agli operatori indipendenti storicamente inseriti in tale settore alla luce di tali modifiche anche gli organismi regolatori hanno inciso , portando la necessità di accantonamento di capitale dal 75% (quello richiesto per l’erogazione dei prestiti personali) al 35% come per i mutui come stabilito dal regolamento UE 2019/876

il futuro del prodotto sarà ancora da scoprire

Antonello Minino

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