Dichiarazioni dell’Agenzia delle Entrate: contribuenti e professionisti in rivolta.
Alla luce di quanto riportato sul quotidiano nazionale ‘La Repubblica’ del 3 giugno scorso (Vedi articolo da qui)il comparto delle partite iva si dichiara indignato dinanzi alle dichiarazioni rese dal vertice di Agenzia delle Entrate con cui si etichettano i titolari d’impresa con il termine di “Maramaldi”, alludendo dunque ad una tipologia di soggetti che infierisce su persone deboli ed inermi.
Questo è quanto ci riferisce il Dr. Antonio SORRENTO, Pres. Naz.le del Sindacato datoriale P.I.N. che, a seguito di una attenta analisi delle dichiarazioni rese dal direttore di ADE, dichiara come sia palese il perdurare di un atteggiamento trasversale che va a braccetto con la mancanza di dialogo con il mondo delle attività produttive, sempre più schiacciate da un sistema che non riconosce loro l’innegabile ruolo centrale che svolgono per il buon andamento dell’economia dell’intero Paese.
Seguono le riflessioni del Dr. Stefano SFRAPPA, Pres. Naz. del Sindacato Italiano Commercialisti – SIC che dichiara: <<Il Direttore Ruffini nel suo ruolo di Direttore dell’Agenzia delle Entrate osserva che 19 milioni di italiani hanno almeno una cartella esattoriale. Mi pare un dato troppo elevato…… e comunque viene enfatizzato il fenomeno dell’evasione tributaria come diffuso riguardando un po tutti. Sembra quasi di percepire che non ci siano contribuenti onesti …! Voglio invece ricordare, che sarebbe opportuno studiare dati più analitici, che esiste un problema di evasione ” da sopravvivenza” come ricordato da un suo predecessore che evidentemente svia l’attenzione dal problema dell’eccessivo carico tributario. Forse sono due facce della stessa medaglia ( evasione tributaria ed eccessiva tassazione) e forse l’evasione tributaria non è soltanto quella dei piccoli imprenditori ma anche di chi fa un doppio lavoro ( anche nel pubblico impiego) e di chi effettua contraffazione dei prodotti. In ogni caso, chi ha una cartella esattoriale da pagare non è un evasore ma un contribuente che ha dichiarato materia imponibile pur avendo avuto a valle difficoltà a pagare il tributo conseguente. Dunque bisogna essere molto cauti a fare generalizzazioni ed affermazioni lapidarie. I fenomeni vanno attentamente studiati (soprattutto la tassazione dei grandi gruppi transnazionali e del web che pagano di tanto in tanto cifre imponenti a saldo e stralcio) e le misure per porVi rimedio debbono essere calibrate ed innovative. Magari coinvolgendo le Categorie professionali e produttive che hanno esse stesse interesse a ricondurre il fenomeno in un alveo di fisiologica normalità>>.
Non tardano ad arrivare anche le dichiarazioni del Movimento Consumatori con il Vice Pres. Naz.le il Dr. Bruno MAIZZI il quale ci riferisce che <<Leggendo tali osservazioni è sempre più evidente la distanza che taluni soggetti hanno nei confronti del mondo reale. Il nostro Movimento che lotta giornalmente per la tutela dei consumatori sottolinea ancora una volta quanto sia diventata insostenibile ogni tipologia di tassazione e che purtroppo molti contribuenti stiano ricorrendo a nuovi prestiti che saranno utlizzati per pagare i debiti con lo Stato! È evidente che tutto ciò porterà ad una involuzione economica ed è ancor più evidente quanto sia importante un massiccio intervento da parte dello Stato tale da poter far ripartire l’intera catena produttiva del nostro Paese. In che modo? Semplice, incentivando nuove assunzioni con una coraggiosa decontribuzione del costo del lavoro ed abbassando le tasse in capo alle aziende, di gran lunga fuori dalla media europea oltre che insostenibili>>.
Anche le associazioni forensi per voce dell’Avv. Matteo SANCES fanno sapere che: <<Camera Civile Salentina concorda con l’indignazione corale espressa dalle altre associazioni proponendo agli Enti in generale una presa di coscienza che sia quanto mai in linea con il periodo di contingenza, ancora in atto, che si trovano ad affrontare le famiglie italiane>>.
Il dissenso nei confronti di tali dichiarazioni risuona da nord a sud e si conclude con il pensiero del commercialista Dr. Marcello GUADALUPI, Pres. di Milano PerCorsi:<<Ha ragione il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, quando afferma che occorre una riforma fiscale perché la confusione è enorme. Ma è una richiesta che ripetiamo da anni accompagnata da una semplificazione che permetta ai contribuenti minori costi di gestione. Ma questi ritardi non possono poi essere rinfacciati agli stessi contribuenti quando li si definisce come evasori. Gli evasori sono coloro che omettono di dichiarare i ricavi e, quindi, non risultano debitori verso lo Stato. Chi, al contrario, ha dichiarato tutti i ricavi ma non ha le risorse finanziarie per pagare i debiti non può essere considerato un evasore. Magari, sarebbe bello far sapere, che i veri evasori sono i grossi gruppi esteri che vengono a drenare risorse finanziarie nel nostro paese e poi raggiungono accordi transattivi proprio con l’Ente diretto da Ruffini, e non si tratta di pochi euro>>.