09/03/2025

Fuffa e Finanza: La Controrivoluzione Sobria di Enrico Cuccia

Fuffa e Finanza: La Controrivoluzione Sobria di Enrico Cuccia

Fuffa e Finanza: La Controrivoluzione Sobria di Enrico Cuccia

Dopo la laurea, senza entrare nei dettagli sui sacrifici compiuti

per arrivare a questo traguardo – perché la vita dello studente-lavoratore è davvero impegnativa – ho deciso di “andare a bottega”, come si diceva una volta. Mi piace definire così il mio periodo di praticantato in uno studio commerciale, dove ho acquisito tantissime  competenze . Il titolare dello studio mi ha trasmesso molti insegnamenti, ma quello che mi è rimasto più impresso è la sua insistenza sulla discrezione, la riservatezza e la sobrietà. Mi parlava spesso di Enrico Cuccia, che considerava un modello di manager professionista. Cuccia, diceva, aveva gestito le operazioni più importanti nel settore bancario e finanziario senza mai cercare visibilità, senza fare pubblicità, mantenendo sempre un profilo basso rispetto agli altri.

Ascoltando questi racconti, mi sono appassionato al personaggio e, tra tanti aneddoti,

uno mi ha colpito in modo particolare: si racconta che, quando Cuccia incontrava Gianni Agnelli, non lo salutava mai con un sorriso e chinava il capo, perché sapeva che il modo in cui si salutavano avrebbe potuto influenzare l’andamento del titolo azionario della Fiat.

Nel mio percorso professionale, mi sono avvicinato sempre più al mondo del credito,

in particolare nel supporto alle PMI nella ricerca di capitale di debito, soprattutto in situazioni difficili in cui la sopravvivenza di un’impresa e il sostentamento delle famiglie dei suoi dipendenti dipendevano dalla buona riuscita dell’operazione. Nonostante i risultati di queste operazioni potessero essere motivo di vanto, ho sempre evitato di divulgarli, come segno di rispetto per il lavoro svolto e per i principi di discrezione che mi hanno ispirato. Un esempio che ho sempre avuto a cuore è quello di Enrico Cuccia, che ha incarnato questi valori con eleganza, senza presunzione.

Oggi, anche noi Boomers siamo presenti sui social, e posso constatare come il panorama della finanza e della consulenza finanziaria sia profondamente cambiato. Gli intermediari di oggi, in particolare nel settore del credito, spesso utilizzano queste piattaforme per esibire i propri successi, talvolta esagerandoli, costruendo narrazioni ad hoc o, in alcuni casi, fornendo informazioni fuorvianti. In un contesto del genere, parlare di “falsità” e “fuffa” non è solo giustificato, ma necessario per contrastare un fenomeno che rischia di minare la fiducia delle persone nei professionisti del settore.

Enrico Cuccia rappresenta un esempio luminoso di discrezione in un’epoca che sembrava prediligere l’esibizione. Fondatore e leader di Mediobanca, Cuccia ha diretto alcune delle operazioni finanziarie più significative della storia del nostro paese, sempre mantenendo un profilo basso e operando dietro le quinte. Mai alla ricerca della luce dei riflettori, ha preferito costruire il suo successo sulla sostanza, non sull’apparenza.

Il suo approccio sobrio può essere visto come un antidoto contro la tendenza moderna

di ostentare i successi sui social network. Cuccia non aveva bisogno di mostrarsi o di parlare pubblicamente; la sua autorità era basata sulla solidità delle sue scelte e sul suo straordinario intuito strategico. Oggi, invece, molti operatori nel settore del credito si fanno pubblicità sui social per apparire esperti a tutti i costi, talvolta fornendo informazioni ingannevoli o parziali. Vantarsi di aver chiuso operazioni straordinarie diventa, troppo spesso, una strategia di marketing, anche quando la realtà è ben diversa.

Ci sono addirittura casi di intermediari del credito che esibiscono operazioni di mutui fondiari o anche semplici mutui prima casa come “grandi successi”, confezionando video che coinvolgono tutta la famiglia, cercando di farsi passare per “salvatori”, quando in realtà si tratta di situazioni che fanno parte della normale routine lavorativa.

L’ostentazione di numeri impressionanti e traguardi raggiunti – spesso in modo parziale o edulcorato – crea una narrativa in cui solo chi ha “la ricetta giusta” sembra in grado di risolvere i problemi finanziari delle persone. Un concetto che genera confusione e un falso senso di sicurezza, senza tradursi sempre in reali benefici per i clienti.

Se confrontiamo tutto questo con l’approccio di Cuccia,

è quasi inevitabile pensare che la sua figura rappresenti una sorta di “finanza silenziosa”, capace di lavorare lontano dai riflettori, facendo scelte precise e efficaci. La sua gestione della finanza italiana, a partire dalla creazione di Mediobanca, ha avuto un impatto enorme sul panorama economico del dopoguerra, ma è sempre rimasta in sordina. Questo, tuttavia, non ha ridotto la rilevanza del suo lavoro: al contrario, ne ha testimoniato la solidità e la capacità di produrre risultati duraturi.

In conclusione, il paragone tra la “fuffa” dei social e la sobrietà di Cuccia evidenzia l’importanza di concentrarsi sulla sostanza del lavoro, piuttosto che sull’apparenza. La finanza, come la consulenza nel credito, dovrebbe essere basata su competenza, trasparenza e discrezione – valori che oggi sembrano essere messi in secondo piano a favore dell’autopromozione. La mia speranza è che, in futuro, si possa trovare un giusto equilibrio, dove il professionista non ha bisogno di ostentare i propri successi sui social, ma li misura con i risultati concreti, in modo silenzioso ma efficace, come Cuccia ha fatto nel corso della sua lunga carriera.

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Antimo M. Sanapo

Responsabile Assopam

Educatore Finanziario

Net Capital ( Retail & Corporate Finance)

 

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