La magia del Team Building…
Integrare le diversità si deve e si può ed è molto conveniente.
Chiariamo subito che integrazione non è omologazione, anzi è l’esaltazione stessa della diversità.
Ciascun essere umano è un insieme di valori e di credenze ad essi connesse che formano un punto di osservazione unico e irripetibile.
Ciò comporta che ciascuno di noi si specializza nel vedere un dato spettro di realtà prima e meglio di altro e dato spettro connota la propria visione della realtà.
Ne consegue che ciascuno di noi cerca inconsapevolmente tra le migliaia di stimoli che una situazione normalmente offre prevalentemente quelli che confortano la propria percezione del mondo.
Sarebbe a dire che ognuno vede una porzione di mondo tralasciando tutto il resto, come se non esistesse. Guai non fosse così, saremmo sopraffatti da un universo che non riusciremmo a contenere.
Il problema è che tendiamo a credere che il nostro modo di percepire la realtà sia universale e giusto, mentre non rappresenta che un frammento del tutto.
Tendiamo naturalmente a far “comunella” con chi ha una visione simile alla nostra e a diffidare o allontanare chi abbia una concezione della realtà diversa o antitetica alla nostra.
Pur essendo ciò istintivo, in un gruppo di lavoro siamo certi sia produttivo?
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